il fine è solo l'utile, il mezzo ogni possibile,
la posta in gioco è massima, l'imperativo è vincere
e non far partecipare nessun altro,
nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro:
niente scrupoli o rispetto verso i propri simili
perchè gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili.
Sono tanti arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti,
Come lucertole si arrampicano, e se poi perdon la coda la ricomprano
vivon col timore di poter sembrare poveri,
quel che hanno ostentano e tutto il resto invidiano,
poi lo comprano in costante escalation col vicino costruiscono:
parton dal pratino e vanno fino in cielo,
han più parabole sul tetto che S.Marco nel Vangelo
Ognun per se, Dio per se,
mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica,
mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano
altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano.
Mani che poi firman petizioni per lo sgombero,
mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscon manganelli,
che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli.
Quelli che la notte non si può girare più,
quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la tv,
che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara
ma l'unica che accendono è quella che dà loro l'elemosina ogni sera,
quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro luna nera...
Sono intorno a me ma non parlano con me...
Sono come me ma si sentono meglio...