Un mio parente era il cuoco sulla nave di Ulisse
al grande eroe e ai suoi uomini faceva pranzi e cene
anche a lui fu dato l'ordine che non ascoltasse
passando da quell'isola il canto delle sirene.
Ma lui si addormentò e non si mise la cera
e quando si svegliò credette di avere sognato,
ma invece l'esperienza era stata vera:
quel canto misterioso lui l'aveva ascoltato
e misteriosamente anche dimenticato.
Restò dentro di lui quel richiamo del vuoto
che hanno tutti gli uomini che hanno vissuto
un tuffo inconsapevole nell'assoluto.
Da lui ho imparato a vivere la realtà come un sogno
e i sogni come fossero una cosa reale,
a vivere ogni viaggio come fosse un ritorno
e che anche i grandi eroi han bisogno di mangiare
Nessun commento:
Posta un commento